GOLOSONE

Una pandemia porta l'umanità sul baratro dell'estinzione e, nel volgere di una decina di anni, con la caduta di Internet, si ha il "Grande Crollo", cioè la fine del mondo per come noi lo conosciamo.

Gli scampati si riorganizzano in bande, sbandati, razziatori, quartieri di cittadini fanatici del passato e in chissà che altro.

La cosiddetta "Afflizione" si preannuncia con la comparsa di splendidi ma letali fiorellini blu che diffondono il morbo letale nell'aria. Nel giro di pochi giorni gli ammalati, contagiosissimi, soccombono, o vengono messi subito al rogo dai loro stessi parenti ed amici.

La pandemia genera però un effetto secondario: tutti i nuovi nati sono gli "Ibridi", dolcissime creature fiabesche per metà bambini e per metà animali, immuni alla Afflizione.

Forse che il pianeta cerchi di rimpiazzare l'umanità che lo sta distruggendo con un genere più mite e più prossimo allo stato di natura?

L'innocenza degli Ibridi non frena però la furia invidiosa degli "Ultimi Uomini" i quali se la prendono come al solito con "i diversi", li braccano e sterminano come se fossero loro gli untori, oppure li usano come cavie da laboratorio per la ricerca di un vaccino.

La serie Netflix segue la vicenda di Gus, un bambino per metà umano e per metà cervo il quale, messo in salvo e cresciuto dal padre in una casetta nella foresta, alla morte di costui intraprende un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca di sua madre.

Attorno a Gus si raccoglie alla spicciolata un gruppo di improbabili compagni di viaggio che, assieme a lui, ricostruisce ciò che a quanto pare dell'umanità va ancora salvato: il senso della famiglia ma anche un ideale di uguaglianza volto ad accoglie l'altro, il diverso, come opportunità di arricchimento e salvezza.

Cresciuto isolato dal genere umano violento e corruttore così come il Piccolo Emilio di Rousseau, Gus è costretto a confrontarsi con il mondo saggiando la sua innocenza edenica con tutto il male, ma anche il bene, che vi si trovano.

La ricerca di Gus della madre, ergo delle proprie origini e delle origini di una nuova specie, altresì rappresenta, in questa tenerissima fiaba, il trait d'union tra mito di origine e transumanesimo.

Il genere umano non può essere salvato, nè trasceso, senza conoscere ciò che dal profondo delle sue radici storiche ed affettive lo sospinge, lo anima e lo caratterizza. È questa l'importanza della memoria, di genere e personale, nella messa a fuoco di chi siamo e di dove stiamo andando, unica garanzia per poter essere liberi.

La serie Netflix "Sweet Tooth", "golosone" come Gus viene ribattezzato da "Uomo Grande", il cacciatore di scalpi che da lui si lascia redimere e poi lo accompagna e lo protegge, è ancora alla sua prima stagione di otto episodi.

Tratta dall'omonima graphic novel dell'autore canadese Jeff Lemire, come certi cartoni animati che amavamo seguire da bambini, la saga di Gus è una produzione della Warnet Bros, rilasciata e ambientata in tempi attuali, dove si vedono infatti i protagonisti costretti a indossare come noi le mascherine.

Che la vicenda, introdotta da una voce narrante come il "c'era una volta" di una fiaba, sia invece più che mai realistica e lanci persino un monito, è una interpretazione che si lascia aperta a ciascuno.

Chi ha figli o nipoti, chi ha con sé dei bambini ma anche chi ama sentirsi ancora un poco bambino, non può non guardarla!

E che altro dire gente: "That's All, Folks".


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