Un giovane psicopatico, un criminale seriale, caduto in mano alla giustizia viene avviato a un programma sperimentale di riabilitazione.
Di fatto, mentre lo si costringe legato ad assistere a scene di violenza su un teleschermo, viene torturato in modo tale da generare in lui un condizionamento tale da non poter più praticare il male senza soffrirne, proprio fisicamente.
Ora è sì incapace di nuocere, ma anche di reagire per difendersi, né può apprezzare la musica come se, privandolo della facoltà di agire il male, egli non fosse più in grado nemmeno di apprezzare il bello.
Alex, questo il nome del disgraziato (etimologicamente "a-lex", senza-legge) è stato reso una arancia meccanica, cioè un essere snaturato, legato al solo DIRITTO POSITIVO, la legge e le norme, perché privato del DIRITTO NATURALE di scegliere liberamente tra il bene ed il male.
Ma: è veramente buono chi non può fare che il bene, senza possibilita di scelta? Che merito c'è in una virtù necessitata?
E ancora: che nesso esiste tra libero arbitrio e arte? Può veramente creare e apprezzare il bello chi non è libero di esprimersi? Dio ci ha resi liberi perché potessimo a nostro modo essere creativi come lui? Riflessione questa personale.
La società che avrebbe inteso di produrre il cittadino modello, dovrà ora fare un passo indietro.
"Arancia Meccanica" - Stanley Kubrick (1971)