"Ben is Back", regia di Peter Hedges, 2018, ricalca a distanza di quasi venti anni il tema di un altro film, questa volta non di produzione statunitense ma italiana: "Atto di Dolore", 1990, regia di Pasquale Squitieri.
Entrambe le pellicole hanno in comune due attrici grandiose, Julia Roberts e Claudia Cardinale rispettivamente, che interpretano due madri eroiche che accompagnano il proprio figlio nell'inferno dantesco della tossicodipendenza.
La tragedia delle due donne rappresenta un viaggio alla scoperta di chi non potrebbe essere loro più intimo, la creatura che hanno partorito, e che invece non può rivelarsi più mostruosamente estraneo.
Sì perché sia Ben che Sandro sono oramai due mostri macchiatisi delle più ignobili nefandezze: dallo spaccio alla prostituzione omosessuale, dai piccoli furti all'omicidio colposo, dalle menzogne continue all'avere introdotto la propria fidanzata alla droga per poterla poi prostituire. Riporto in ordine casuale.
Queste due opere rimandano a tante altre di settore, ricordo solo l'agghiacciante riduzione cinematografica dell'autobiografico "Christiane F. - Noi, i Ragazzi dello Zoo di Berlino", nel quale però il protagonista è il giovane drogato, non il genitore.
Qui infatti la vera vittima innocente, se non ordinariamente colpevole, è il genitore: una madre separata e riaccompagnata, l'altra vedova, accomunate dunque dall'assente supporto della controparte paterna. Due donne diversamente sole in un mondo in cui la forclusione lacaniana del "nome del padre" impone loro di farcela con le sole proprie forze disperate.
Quale l'esito finale? Spoiler alert.
Nell'opera di Squitieri alla fine la madre sopprime il mostro investendolo con l'automobile. Hedges è invece più benevolo: lei salva per l'ennesima volta lui dalla overdose, assieme al cane che lo rinviene: uniche due forme di amore viscerale e incondizionato, della mamma e del cane.
Il finale di "Ben is Back" è tuttavia prevedibile dato che il film è uscito a dicembre e la vicenda si consuma nella benevola atmosfera di una vigilia di Natale. Si lascia ad intendere però che non è il primo Natale della famiglia ad essere stato così rovinato, né che presumibilmente sarà l'ultimo.
Da vedersi entrambi, praticamente introvabile il secondo.