C'ERA UNA VOLTA TARANTINO - In molta produzione fantascientifica, si immagina che alieni provenienti da un altro pianeta giungano sulla Terra del futuro trovandola oramai distrutta e senza vita, a causa dell’opera devastatrice dell’uomo.
Supponiamo ora che questi extraterrestri arrivino a ricostruire la nostra storia; conoscendone l’epilogo, non la leggerebbero forse come una catena sconfinata di orrori generati da una specie perversa e autodistruttiva? Il peggio è che non vi sarebbe rimedio, salvo tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto daccapo.
È da alcuni anni a questa parte che il regista Quentin Tarantino è come se intendesse compiere questa impresa. Servendosi della macchina da presa come di una macchina del tempo, riscrive la storia talora vendicando gli Ebrei (Bastardi senza Gloria, 2009), talaltra liberando i Neri (Django Unchained, 2012) e, in quest’ultimo film (C’era Una Volta A Holywood, 2019), riscattando quanti nella vita sono i falliti.
Per la cronaca, il film è infatti la storia di due amici, un attore di serie b e la sua controfigura, che annaspano per non affogare nella Hollywood degli anni Sessanta.Â